Leggere fiabe da adulti è un toccasana per l’anima: ti riconnette con il te stesso bambino, con l’ingenuo stupore e l’atmosfera da sogno che spesso ti coglieva una volta finita la storia, spingendoti a fantasticare e a trasformare il racconto in gioco.
È anche per questo motivo che ho deciso di mettere sul mio comodino Fiabe, una raccolta di tredici fiabe dello scrittore danese Hans Christian Andersen firmata da Carmine De Luca che dà inizio alla collana omonima (un po’ vecchiotta, parliamo del 1996).

Oltre le celebri
Basta dare un’occhiata all’indice del libro per restarne incuriositi: Andersen è un autore famoso, ha scritto una generosa manciata delle fiabe che più comunemente ci vengono raccontate da piccoli insieme ai fratelli Grimm, eppure delle tredici storie scelte solo alcune sono largamente conosciute (La principessa sul pisello, I vestiti nuovi dell’imperatore, Il tenace soldatino di stagno, Il brutto anatroccolo, La sirenetta); De Luca non manca di notarlo nella nota alla fine del volume: sono proprio queste le fiabe che sono andate oltre, sono diventate così famose da distaccarsi dal nome dell’autore, diventando quasi dei racconti popolari.
Le altre sono meno conosciute, ma questo non le rende meno brillanti nel firmamento dei racconti per l’infanzia. Vediamole rapidamente (niente spoiler, promesso!).
L’acciarino
Un soldato coglie un’occasione ghiotta mentre compie una buona azione, facendosi amici tre cani dallo sguardo… Attento.

Ole Chiudilocchio
Seguiamo la settimana di un bambino e di Ole Chiudilocchio, un moderno Morfeo che gli fa vivere stravaganti avventure.

L’elfo della rosa
Un elfo assiste alla triste storia d’amore tra due giovani e al destino che, in un modo o nell’altro, trova sempre il modo di regolare i conti. È una rielaborazione nordica della novella Lisabetta da Messina di Giovanni Boccaccio.

L’ago da rammendo
Seguiamo le vicende di un ago da rammendo un po’ pieno di sé. Nasce dall’esclamazione di uno scultore danese, che si rivolse ad Andersen così: “Lei può trarre una fiaba da qualunque cosa, perfino da un ago da rammendo”.

Le scarpette rosse
Il titolo evoca in realtà molte altre cose: rosse sono le scarpette rosse di Dorothy in Il mago di Oz, e rosse sono le scarpette della celebre poesia di Joyce Lussu. In questo caso, però, ci troviamo di fronte ad una bambina talmente accecata dalla bellezza di queste scarpe da dimenticare i propri doveri. Una fiaba incisiva e dalla morale molto tagliente. 151eg ne parla in questo video:
Il vecchio lampione
Un vecchio lampione molto amato va in pensione con molti doni e riflette sulla sua esistenza.

Cinque in un baccello
Cinque piselli, fratelli di baccello, prendono strade diverse in giro per il mondo.
Voi leggevate le fiabe da piccoli, o vi venivano raccontate? Ne avevate una preferita che vi portate ancora dentro? Scrivetemelo nei commenti😊
1 commento su “C’era una volta in Danimarca…”